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Una estate a colori ep.1: i primi acquisti

Quello che leggerete qui di seguito è un diario di viaggio di un “novello” artista (me medesimo) che ha deciso, senza pensarci troppo, di intraprendere la strada della pittura di miniature. Non so quanto dureranno questi racconti né la lunghezza di ogni episodio. Dopotutto è un diario e pertanto vive dell’esperienza di tutti i giorni. Quello che vorrei fare qui, oltre a raccontare le disavventure di chi come me inizia questo hobby, è mostrare i problemi che ogni novizio potrebbe dover affrontare e come, speriamo, poterli risolvere. Va bene: cominciamo!

Il desiderio di dipingere le miniature

L’idea di iniziare questo hobby mi è venuta durante la campagna di “Cleopatra and the Society of Architects”. Vedere la differenza tra il gioco non dipinto e colorato mi ha colpito molto e mi ha fatto capire quanto la pittura possa dare bellezza al gioco. Prima non pensavo fosse importante, anzi! Ho sempre ritenuto che una miniatura grigia permettesse a ogni giocatore di immaginarsela come vuole, come quando si legge un libro e ognuno ritrae i personaggi con la fantasia. Forse in quel caso sono rimasto particolarmente colpito per il fatto che la struttura del gioco, il palazzo, fosse il gioco stesso e  sinceramente non si può non notare la differenza tra le due versioni.

Cleopatra and the society of architects non dipintaCleopatra and the society of architects dipinta

Foto prese dalla pagina Facebook dell’editore Mojito Studios

Quindi ai tempi della campagna ho deciso di prendere la versione dipinta nella speranza (illusoria) di soddisfare il mio bisogno. Il vero colpo di grazia però è arrivato poco dopo dal mio amico Alessio quando si è presentato a casa mia con l’edizione ultra-mega-deluxe di “Unicorn Fever” con gli unicorni giganti e dipinti. E’ stato un tuffo al cuore vedere le sue belle miniature confronto alle mie, piccole e di colore “rosa plastica”.

Unicorn Fever

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Quindi ok! Ho preso coraggio e ho voluto intraprendere questa attività. In realtà nell’approcciarmi a questo hobby, come dicono a Roma, un pò “me la sento calla” (cioè sono abbastanza sicuro di me): da piccolo dipingevo con mia madre le maschere in DAS, con pennello e tempere, quindi tutto questo non dovrebbe essere troppo differente.

Così è da qualche giorno che ho iniziato a informarmi su internet su quello che serve per poter partire. Come per ogni passione, ci sono una miriade di articoli, video e forum. Mi sono visto almeno un’ora di spiegazione per le tecniche di pittura e ora come ora ho le idee confuse. Comunque sono riuscito, nel marasma delle informazioni, a trovare un minimo comun denominatore. Per iniziare servono alcune cose fondamentali:

  • Un set di pennelli (ma va!)
  • Una “wet pallette” (che non capisco a che serva realmente visto che con le tempere non è ho mai avuto bisogno)
  • Un primer
  • Un set di colori acrilici base
  • Un taglierino da modellismo (non quello che conosco io…sembra un bisturi)

Quindi sono andato su Amazon e ho messo nel carrello quello che mi sembrava più adatto secondo quello che ho letto. Per i pennelli ho preso questa offerta, mentre per la wet pallette, benchè su molti siti si parli di produrla in casa, ho deciso di prenderne una “di marca”, almeno non mi impicco per creare una cosa che non conosco. 

pennelli base pittura miniature wet pallet army painter

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Per i colori invece mi affiderò a un negozio sfruttando il regalo di Natale della mia ragazza che, volendomi sostenere (santa donna), ha deciso di farmi un buono regalo presso un punto vendita specializzato nel modellismo.

Ve lo racconto appena ci vado!

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Coso

Educato sin da piccolo tramite le migliori scuole (Ken il guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco e City Hunter), già da bambino adoravo i giochi da tavolo. Dopo un’adolescenza alla deriva dedicata ai videogiochi, soprattutto avventure grafiche, e alla salsa (passione per il ballo ancora non del tutto sopita), sono tornato ai Giochi da Tavolo appassionandomi subito ai cosiddetti GdM (giochi di Merda per chi non avesse compreso n.d.r.).

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