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Pakal | Ricordate il gioco del 15?

Non esisteva ancora Pakal, e non esistevano i giochi da tavolo come oggi li conosciamo. Erano i primi anni ’80 quando mi capitava per la prima volta tra le mani un gioco del 15.

Una tavoletta quadrata di piccole dimensioni 4×4 contenente 15 tesserine numerate, mobili grazie all’unico spazio libero. L’obiettivo del gioco? Dopo averle mischiate a caso, riordinare le 15 tessere in modo crescente.

Passano gli anni e quella tavoletta 4×4 finisce sul tavolo di un editore e poi dentro una scatola. Nasce così Pakal, di Luca Bellini e Luca Borsa pubblicato da Cranio Creations. L’obiettivo è diverso dal gioco del 15 classico che conosciamo, ma la meccanica di base rimane la stessa. Spostare le tesserine una alla volta grazie all’unico spazio vuoto. L’obiettivo è quello di ottenere la combinazione giusta prima degli altri giocatori e avanzare più rapidamente degli altri sul percorso attraverso la foresta, alla ricerca della vittoria.

Pakal unisce rompicapo, lotta contro il tempo, e un pizzico di destrezza. Catapulta i giocatori al tavolo in una frenetica ricerca di quel simbolo che proprio non vuole uscir fuori. Qualcuno sicuramente lo odierà profondamente, incapace di far scorrere rapidamente le tesserine tanto quanto vorrebbe. In molti lo apprezzano per la semplicità delle sue regole e per il grande coinvolgimento che lo rendono capace di trasportare nella giungla alla ricerca di tesori nascosti.

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Andy

Figlio degli Anni 80, svezzato a pane e cartoni animati giapponesi, in tenera età scopro la passione per i videogiochi, per arrivare poi finalmente a giochi da tavolo e di ruolo.

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