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Ishtar: la vera storia del giardiniere e della dea

Timbro letto per voi
 

Ishtar, i Giardini di Babilonia è un gioco da tavolo della durata di circa 45 minuti, a cui possono giocare da 2 a 4 persone, dai 14 anni in su, edito da Iello e localizzato in Italia da Mancalamaro. Gli autori sono Bruno Cathala e Evan Singh.

In questo colorato gioco di maggioranze, piazzamento tessere e gestione risorse, siamo a Babilonia e cerchiamo di far fiorire il deserto. Semplice, no?

Gemme colorate
Gemme colorate

Dea della fertilità e giardini pensili

Ishtar è la più importante divinità femminile mesopotamica; dea dell’amore, della fertilità e dell’erotismo, che si trasforma in dea della guerra, nella mitologia babilonese. A lei era dedicata una delle otto porte di Babilonia, vicino all’odierna Baghdad.

Ed è proprio accanto alla porta a lei dedicata che sorgevano i meravigliosi Giardini Pensili di Babilonia, aggettivo azzeccato appunto, perché furono una delle sette meraviglie del mondo antico.
I giardini furono edificati intorno al 590 a.C. dal re Nabucodonosor II per amore di sua moglie.

Nel gioco da tavolo Ishtar, i Giardini di Babilonia l’ambientazione racconta la storia di un giardiniere, incaricato dal Re di creare meravigliosi giardini nel bel mezzo del deserto:

In una notte senza stelle il giardiniere crollò per la stanchezza. Pianse per ore, gli pareva impossibile riuscire a far crescere qualche pianta in una terra così arida. Una lacrima raggiunse l’altro mondo dove la dea Ishtar, la raccolse e la rimandò in superficie, trasformandola in una fonte d’acqua inesauribile.

Gioco da tavolo Ishtar
Gioco da tavolo Ishtar

Nel gioco da tavolo si trovano questi componenti:

  • Le plance terreno, fronte retro, che incastrate assieme formano la mappa di gioco. La quantità di tessere varia in base al numero di giocatori.
  • Le gemme di 3 colori, dalla più comune alla più rara: viola, rosso e bianco.
  • Le fontane da cui è possibile iniziare a collegare le tessere vegetazione.
  • La plancia tappeto da cui si prendono le tessere vegetazione, per poi piazzarle sulla terra desertica.
  • L’annaffiatoio per gestire la ruota-tappeto.
  • La piccola plancia personale e i meeple a forma di giardinieri.
  • Le carte albero e i segnalini a forma di albero.

Si narra che nei giardini pensili di Babilonia, con futuristici sistemi idraulici, venisse convogliata l’acqua del fiume Eufrate e portata in vasi e terrazzamenti, dove la Regina e successivamente anche gli abitanti della città, potevano godere di alberi, fiori, ortaggi… Che fosse l’Eden?

Ma torniamo al gioco: a turno si prende la tessera vegetazione successiva in senso orario all’annaffiatoio; pagando gemme si può prendere una delle successive. L’annaffiatoio va poi lasciato sulla pila da cui si è presa la tessera.
Il piazzamento va fatto su spazi terreno vicino ad una fontana o vicino ad altre tessere vegetazione piazzate precedentemente. Non si possono coprire le tavolette d’argilla o altre tessere vegetazione e non si possono collegare giardini appartenenti a due fontane diverse.

Sulle tessere vegetazione a volte compaiono dei simboli: la stellina permette di sbloccare un potere sulla plancia personale, usando due gemme. Il simbolo del giardiniere, invece, permette di piazzare un meeple giardiniere. Il punto di domanda fa scegliere una delle due cose.

Posizionando una tessera vegetazione sulle gemme, queste vengono prese e messe sulla plancia personale.

Plancia Personale
Plancia Personale
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bigo-riquadro

Le gemme possono essere usate per:

  1. Sbloccare poteri sulla plancia personale con due gemme di qualsiasi colore: per sbloccare il potere nella fila sopra, bisogna prima sbloccare quello della fila sotto.
  2. Comprare degli alberi: sulla relativa carta c’è segnato in alto il costo e i punti che darà a fine partita. Poi si piazza l’alberello su uno spazio prato.

Ogni fontana irriga più giardini (gruppo di tessere vegetazione), ognuno dei quali può essere formato da più di un’aiuola (gruppi di spazi con i fiorellini).
Un’aiuola può essere controllata da un meeple giardiniere, quindi in un giardino possono esserci più meeple, uno per aiuola.

Chi controlla il maggior numero di spazi fiore attorno ad una fontana, controlla la fontana stessa. Questo assicura punti a fine partita.

Giardini e fontane
Giardini e fontane

Titolo fresco, a dispetto dell’ambientazione desertica

L’interazione in questo gioco da tavolo si fa sentire parecchio: cercando di avere le maggioranze sulle fontane, piazzando tessere appositamente per evitare che gli altri si espandano, visto che due fontane non possono mai essere collegate, oppure piazzando un albero in un punto scomodo per l’avversario.

La meccanica della ruota-tappeto per prendere le tessere vegetazione forse è un po’ banale, ma è il posizionamento il punto forte di questo gioco, come anche riuscire a gestire le risorse per sbloccare poteri o decidere invece di comprare alberi.
Stiamo parlando di un gioco rilassante e semplice, non ha una profondità pazzesca, ma è colorato e allegro.

Il giardiniere più bravo diventerà il Giardiniere del Re

A fine partita si guadagnano punti per:

  • Ogni fiorellino nell’aiuola controllata dai nostri meeple giardiniere.
  • Punti per le fontane su cui si ha la maggioranza.
  • Punti per i poteri sbloccati sulla plancia personale (ad esempio per le tavolette d’argilla o gli alberi vicino alle nostre aiuole oppure per le gemme o i meeple inutilizzati).
  • Punti per gli alberi.
Organizer e blocchetto segna punti
Organizer e blocchetto segna punti
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Il giardiniere diventa un potente Re!

Su una tavoletta di argilla conservata al museo del Louvre, di età paleo-babilonese (inizi del II millennio a.C.), si trova la vera storia del giardiniere, raccontata da lui stesso, Sargon, che nasce da padre ignoto e da una madre sacerdotessa che lo partorisce in gran segreto e poi lo mette in una cesta di vimini, la sigilla con la pece e lo adagia nel fiume. Il bimbo viene recuperato dal fiume da Akki l’irrigatore, che poi gli insegna il mestiere di Giardiniere. Vicenda molto simile a quella di Mosè!

Ma la storia prosegue, sentite qua cosa ci racconta Sargon:

“Mentre facevo il giardiniere, Ishtar mi diede il suo amore, e per cinquantaquattro anni io fui re!”

Da semplice giardiniere Sargon diventa il Re del primo impero della storia.

 
 

Se questo articolo ti è piaciuto, dai un’occhiata anche a: Ti consiglio un gioco: Rumble Nation

 

Lo sai che ora puoi ascoltare i nostri articoli invece che leggerli?

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