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Una estate a colori ep.10: l’ultimo consiglio

Ebbene si, questo è l’ultimo appuntamento per questa rubrica. Non perché non ci sarebbe altro da raccontare, ma perché in questi 10 appuntamenti credo di essere riuscito a condensare al meglio tutte le prove, i tentativi, i dubbi e gli errori di chi si approccia per la prima volta a questo hobby senza saperne veramente nulla. 

Non sarebbe possibile continuare questo diario senza proporvi ogni volta ciò che sto dipingendo, le prove che sto facendo, l’affinamento di tecniche che piano piano sto conquistando. Ma l’obiettivo di questo percorso non è creare un reportage dei miei lavori, ma proporvi un concentrato di esperienza vissuta per chi, come me, fosse interessato alla pittura delle miniature e volesse sapere da dove cominciare (o quali errori non commettere).

Felice di avervi fatto da cavia, voglio concludere con gli ultimi suggerimenti per gli acquisti.

colori acrilici pittura miniature

In questa foto potete vedere tutti i colori che ho comprato. Alcuni sono stati presi come prova, altri per il puro gusto di avere diverse sfumature. Quello che ho scoperto con il tempo è che dei colori base bastano poche tonalità, mentre sono utili quei colori particolari che esaltano magari parti della miniatura. Inoltre prendete almeno due/tre acrilici metallizzati perché sicuramente serviranno. Altra cosa che ho scoperto è che di tonalità di marrone non ce ne è mai abbastanza.

Nello scorso episodio vi ho raccontato di voler trovare una lampada più adatta per la pittura. Ho scelto questa:

lampada pittura miniature

Le caratteristiche che cercavo erano di una buona potenza di luce, trasportabilità e braccio pieghevole. In questa lampada, alla base, c’è una batteria incorporata in modo che non debba essere sempre collegata alla presa elettrica a muro. Logicamente non vi consiglio questo modello nello specifico, che risponde alle mie esigenze, ma sicuramente un modello con braccio mobile in modo che possiate direzionare la luce come meglio credete. 

In commercio esistono anche luci con la lente di ingrandimento incorporate per farvi vedere meglio i dettagli della miniatura. Se puntante a un modello del genere state attenti alla capacità di ingrandimento promessa e alla luminosità della lampada. Ricordate poi che, come ogni lente, più è forte il grado più ci sarà distorsione visiva.

Ma la lampada non è stato l’unico acquisto fatto in questo periodo. Incalzato da alcuni post trovati su Facebook mi sono interessato ad uno strumento abbastanza inutile in effetti, ma comodo all’atto pratico. Un mixer per il colore:

mixer tatoo
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bigo-riquadro
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bigo-riquadro

L’immagine è presa da internet perché è più esplicativa di quelle fatte da me. E’ uno strumento per mescolare i flaconi di colore per i tatuaggi. E’ un tatoo shaker. In realtà i flaconcini per i tatuaggi sono del tutto identici a quelli che usiamo noi. Questo oggetto, come detto assolutamente non indispensabile, permette di ovviare al problema della sedimentazione del pigmento nella boccetta. Effettivamente, un colore passato 1 minuto sullo shaker risulta sin da subito più omogeneo e vi permette di ovviare a continui “sgrullamenti” dei flaconi o all’utilizzo delle sfere in metallo. Io l’ho preso perché ho trovato un forte sconto. Vi consiglio, se mai decideste di volerlo prendere, di cercare bene sui siti di e-commerce. I prezzi posso variare anche di tanto per lo stesso identico prodotto.

E qui termina il nostro percorso, ma se vorrete parlare di pittura, sfogarvi o chiedere consigli (non a me, ma magari a Andy) saremo felici di rispondervi e chiacchierare con voi sul nostro gruppo Telegram, aperto a tutti e sempre attivo.  Se sono riuscito a invogliarvi e farvi risparmiare qualche disavventura ne sarò molto felice. Fatemi sapere le vostre esperienze e non esitate e scrivermi (scriverci, ci metto anche Andy che è molto più esperto di me!) per qualsiasi dubbio o richiesta di informazione. Detto questo, buona pittura a tutti!

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Coso

Educato sin da piccolo tramite le migliori scuole (Ken il guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco e City Hunter), già da bambino adoravo i giochi da tavolo. Dopo un’adolescenza alla deriva dedicata ai videogiochi, soprattutto avventure grafiche, e alla salsa (passione per il ballo ancora non del tutto sopita), sono tornato ai Giochi da Tavolo appassionandomi subito ai cosiddetti GdM (giochi di Merda per chi non avesse compreso n.d.r.).

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