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Great Western Trail Epic Trilogy | Guida intercontinentale per Allevatori

Sia chiaro fin da subito, adoro Great Western Trail, e più in generale adoro i giochi di Alexander Pfister. Sia altrettanto chiaro, sono mediamente una schiappa a questo e a molti altri suoi giochi. Ma mi piacciono lo stesso molto. Ho giocato la mia prima partita a Great Western Trail poco dopo la sua uscita, credo fosse l’inizio del 2017, e mi fece subito un’ottima impressione. Non amo particolarmente i giochi di deck-building, ma questo amalgama sapientemente questa ad altre meccaniche, rendendo il tutto molto piacevole ai miei occhi.

Ma facciamo un passo indietro, snoccialiamo un po di storia e di date sull’argomento. Great Western Trail, di Alexander Pfister (Mombasa, Isle of Skye, Oh my goods!), esce nel 2016 e viene da subito indicato come il suo miglior gioco fin lì, superando per il pubblico il già ottimo Mombasa del 2015.

Great Western Trail | L’originale

In Great Western Trail la meccanica principale è appunto il deck-building. Nel corso dei turni dovremo muoverci lungo un percorso e svolgere azioni al fine di costruire un motore che migliori il nostro mazzo iniziale (contenente carte-bovino), che ci fornisca la giusta quantità di pecunia. Nel farlo costruiremo nuovi edifici lungo il percorso e avanzeremo con la nostra locomotiva sul tracciato della ferrovia. Una volta giunti alla fine del percorso, Kansas City, consegneremo i bovini presenti nella nostra mano per spedirli con il treno a una delle città lungo la grande rotta occidentale, ricevendo ricompense in denaro e in potenziamenti della nostra plancia, per poi ricominciare dall’inizio il tutto. Di percorso in persorso il miglioramento del mazzo e del resto del nostro motore ci porterà ricompense sempre maggiori.

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Great Western Trail Prima Edizione

Rails to the North | l’espansione di cui non sentivamo il bisogno

Nel 2018, senza che nessuno ne sentisse apparentemente il bisogno, escluso forse l’editore eggertspiele, esce la prima e unica espansione di Great Western Trail: Rails to the North. L’espansione aggiunge, oltre ad alcuni elementi minori, una plancia che cambia le città a cui vengono consegnati i bovini, questa volta si va verso est, fino a New York, e aggiunge una serie di ulteriori binari da seguire per posizionare in varie altre città i propri avamposti commerciali, sbloccando la possibilità di consegnare lì i propri bovini.

Come dicevo prima non credo ce ne fosse assolutamente il bisogno e il tutto snatura un po’ il sapore originale del gioco, aprendo a nuovi modi di far punti che non siano più strettamente legati ai tre principali del gioco base (bovini, edifici e locomotiva). Di fatto il sottoscritto dopo poche partite ha relegato Rails to the North a inutile accessorio, continuando nel tempo a giocare il solo gioco base. Non dimenticatevi completamente la plancia con gli avamposti commerciali, perché vedrete (piccolo spoiler!) che tornerà a farci visita!

Great Western Trail Epic Trilogy | Da uno a trino è un attimo

A sei anni dalla sua prima pubblicazione e moltissime copie vendute, nel 2021, eggertspiele torna con una nuova edizione, ecco che esce Great Western Trail Seconda Edizione. Questa volta però c’è di più, l’uscita è accompagnata dall’annuncio della Great Western Trail Epic Trilogy, con la pubblicazione di due titoli completamente nuovi: Great Western Trail Argentina nel 2022 e Great Western Trail New Zealand nel 2023. L’autore Alexander Pfister, senza fare spoiler, dichiara che li considera un po’ come i vari titoli della popolare serie Ticket to Ride, stesse meccaniche di fondo arricchite da nuovi elementi che ne cambiano il feeling generale. Questo mi ha reso felice per due cose. Prima di tutto un gioco che amavo avrebbe finalmente avuto una copertina decente e non una delle più brutte della storia. Secondo, ci sarebbero stati altri due giochi nuovi che ero convinto non mi avrebbero deluso.

Great Western Trail Seconda Edizione | Era davvero necessaria?

Ma quindi, cosa cambia tra la Great Western Trail e Great Western Trail Seconda Edizione? Diciamo che è di fatto lo stesso gioco, ma con tante piccole messe a punto che lo rendono di fatto migliore.

Benvenuti gettoni scambio

Intanto sono stati integrati i gettoni scambio, una risorsa che può essere scartata per pescare carte dal proprio mazzo e quindi aggiustarsi la mano, apparsi per la prima volta nell’espansione Rail to the North di cui ho parlato poco sopra. Non ci lasceranno più e saranno presenti anche in tutti gli altri titoli della serie.

Piccole correzioni

Sono stati anche corretti alcuni piccoli problemi della mappa, come alcuni posti di costruzione posizionati sugli incroci, che sono stati spostati, o alcuni bonus agli edifici che sono stati bilanciati.

Simmental

Infine è ora inclusa una mini espansione che introduce un nuovo tipo di bovini, i Simmental, che hanno una meccanica particolare, migliorano ogni volta che vengono consegnati a Kansas City, rimpiazzando via via le carte con altre di valore più alto. A mio avviso del tutto trascurabile e poco interessante.

Great Western Eastern Trail

In tutto questo la cosa più divertente è però che la grande rotta occidentale del titolo è diventata orientale, mutuando sempre da Rail to the North alcune delle nuove città introdotte. Si consegnano quindi i bovini sempre a Kansas City, ma da lì la ferrovia con le città a cui consegnare si muove verso est, arrivando fino a New York. Forse invece che Great Western Trail Seconda Edizione potevano chiamarlo direttamente Great Eastern Trail (!). A tutto questo si è aggiunta una pennellata di perbenismo con del prepotente diversity washing: i nativi americani che tendevano imboscate lungo il percorso sono diventati banditi, il costruttore è ora una donna e il l’ingegnere è diventato di colore. Per quanto chiunque abbia il diritto di sentirsi rappresentato nei giochi, come in qualsiasi altro media, questa è sembrata più che altro una mossa commerciale fine a se stessa.

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tessere a confronto, Prima Edizione (sopra) e Seconda Edizione (sotto)
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Comprare o non comprare?

Hai la prima edizione e ti stai chiedendo se vale la pena comprare la nuova? I cambiamenti non sono così sostanziali da giustificare il nuovo acquisto, a meno che questo non sia un gioco che intavoli davvero molte volte, e magari l’edizione che hai risulta anche un po’ consumata. È anche vero che la nuova fiammeggiante copertina ultra stilosa per alcuni potrebbe essere abbastanza.

E l’espansione Rail to the North?

Anche della Seconda Edizione è stata pubblicata l’espansione Rail to the North, anche se come per la vecchia non è mai stata localizzata in italiano. È stata adattata alla nuova edizione con plance dual-layer e tutti gli adattamenti del caso. Come per la vecchia edizione, anzi a maggior ragione, dato che i gettoni scambio sono ora inclusi nel base, non se ne sente il bisogno. Ovviamente i più completisti tra noi la compreranno lo stesso, non potendo fare a meno della tredicesima tessera edificio e delle nuove carte per la mini-espansione Simmental.

Argentina | Tutto cambia

In Great Western Trail Argentina consegneremo i nostri bovini a Buenos Aires, qui verranno caricati, anziché sul classico treno, sulle navi ormeggiate in porto. Le stesse navi che, a gruppi e in momenti diversi della partita, partiranno per portare i nostri bovini ai porti di tre città europee, e da lì saranno poi consegnati a vari spazi in città per ottenere ricompense in denaro e/o punti vittoria.

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le navi su cui caricheremo i bovini e le città europee in cui li spediremo

Il Grano

Avremo poi a disposizione una nuova risorsa, il grano, utile principalmente a sfamare i nostri bovini durante il viaggio in nave. Sarà infatti necessario pagarne un una certa quantità per caricare sulle navi.

Con il treno si va più veloce

La locomotiva è ancora presente, e facendola avanzare sbloccheremo delle scorciatoie che ci permetteranno di accorciare il percorso, arrivando a consegnare più rapidamente, aggirando i pedaggi e accelerando il gioco.

Contadini

Inoltre lungo il tracciato non avremo più banditi e ostacoli di varia natura, ma contadini che potremo arruolare con varie funzioni. Sicuramente si tratta di una novità interessante e che apre a nuove strategie improntate sull’uso di questi.

La novità che cambia il sapore

Nel complesso la consegna alle navi è piacevole, anche se un po’ contorta, e aggiunge competizione diretta tra i giocatori. Gli spazi in città sono infatti esclusivi, e quando la navi vengono fatte salpare non si torna indietro, non avrai più la possibilità di caricare su quella nave che stavi puntando!

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la plancia giocatore di Argentina, con i contadini e, sul fondo, la nuova risorsa il grano

Consigliato, ma non per tutti

Great Western Trail Argentina è sicuramente più ostico del predecessore, ma altrettanto certamente darà grandi soddisfazioni ai fan della serie. Alla prima partita mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma già alla seconda l’ho apprezzato di più. Il suo maggior pregio è creare dinamiche di gioco in buona parte diverse dal predecessore, cosa che non lo rende sicuramente superfluo. Lo consiglio in particolare a chi ha all’attivo molte partite al primo titolo della trilogia e cerca qualcosa di nuovo. Mi sento invece di sconsigliarlo come primo, così come non è consigliabile per chi non è solito giocare titoli di una certa complessità.

New Zealand | Dove vecchio e nuovo si incontrano

Great Western Trail New Zealand si presenta con molti nuovi elementi e con un regolamento un po’ più ostico del solito. Non che la serie brilli comunque particolarmente per qualità della stesura del regolamento.

Lana

Il primo dei nuovi elementi, manco a dirlo, è che in Nuova Zelanda non si gestiscono bovini, ma ovini e che questi hanno oltre al classico valore anche il valore della lana.

Battelli

L’altro nuovo elemento, che poi così nuovo non è, è la plancia dei battelli. Ve la ricordate la plancia di Rail to the North? Ecco. Alcuni effetti di gioco permettono di spostarsi tra le isole e posizionare dischetti, per migliorare la propria plancia o avamposti. Avere un avamposto permette di consegnare lì le proprie pecore o la propria lana.

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I nuovi lavoratori

C’è anche un quarto tipo di lavoratore che, oltre ai classici tre, permette di tosare le pecore attraverso la relativa azione presente sugli edifici. Ci troviamo così a poter ricavare denaro, ma anche migliorare la nostra plancia di gioco, non solo consegnando il nostro gregge, ma anche tosandolo. Sarà più conveniente uno o l’altro in base a come stiamo costruendo il nostro mazzo.

Più deck-building

Ed è qui, nella costruzione del mazzo, che c’è un’altra grande novità di New Zealand. Avremo infatti a disposizione molte carte che, acquisite per mezzo di vari effetti di gioco, ci permetteranno di influenzare la costruzione del mazzo in vari modi, rendendo l’operazione più versatile e non relegandola esclusivamente all’acquisto di nuovi ovini al mercato o all’eliminazione di alcuni di questi.

Lavoratori, Ostacoli e Bonus

Ultima, ma non meno importante delle novità, le tessere sono ora divise in due mercati distinti. Da uno potremo acquisire i vari lavoratori. Dall’altro, e sarà questo a determinare la durata della partita, potremo acquisire bonus di vario tipo, tra cui un lavoratore tuttofare. Dimenticavo, sono tornati anche i cari vecchi ostacoli lungo il percorso.

La novità che non mette a disagio

Great Western Trail New Zealand non mi ha fatto sentire spaesato alla prima partita, cosa invece accaduta con Great Western Trail Argentina. Nonostante i molti nuovi elementi ho da subito avuto l’impressione di trovarmi di fronte a una versione migliorata di Great Western Trail con espansione Rail to the North. Le dinamiche sono nel complesso abbastanza simili e il flusso di gioco risulta da subito familiare.

Produzione | Due parole sulla qualità dei materiali

Sicuramente tra l’originale Great Western Trail e Great Western Trail Seconda Edizione c’è stato un deciso miglioramento dei materiali. L’introduzione delle plance dual-layer ha aumentato l’ergonomia ed evitato che ogni piccolo movimento potesse scombinare tutti gli elementi sulla plancia. Di contro il tabellone, e in particolare il percorso su cui ci si muove è divenuto decisamente meno leggibile.

Troppa lucidità

Con l’uscita di Great Western Trail Argentina, ma anche con il successivo Great Western Trail New Zealand, è arrivata però una scelta molto poco comprensibile. La finitura della scatola e del tabellone è diventata lucida. Se da un lato questo ne ha sicuramente aumentato la resistenza sono l’estetica e l’ergonomia ad averne fatto le spese. Come prima cosa le tre scatole affiancate, opaca/lucida/lucida fanno un effetto diciamo non bellissimo. A dir la verità fa proprio male agli occhi e al cuore. La cosa peggiore, a mio avviso, è però il tabellone, che ne ha risentito pesantemente in quanto a usabilità. In base infatti a come sono posizionate le luci nella stanza in cui starete giocando potreste avere dei fastidiosissimi riflessi che vi costringeranno a spostarvi o alzarvi continuamente per poter avere una chiara visione degli elementi di gioco. Per niente piacevole.

il tabellone lucido di Argentina (a sinistra) e il tabellone opaco della Seconda Edizione (a destra)

Inserti che passione

Ultima nota per gli inserti. L’editore eggertspiele è tristemente noto per produrre inserti con un’usabilità discutibile, la Epic Trilogy di Great Western Trail non fa eccezione, anche se possiamo notare un leggero miglioramento con l’ultimo titolo della serie. Ma non fatevi strane idee, molto probabilmente finirete per buttare il grosso pezzo di plastica azzurra e riporre tutto in apposite ziplock. O meglio ancora auto-produrvi o acquistare un inserto su misura, per rendere anche più veloce il setup.

Considerazioni finali

Great Western Trail è sicuramente il più bilanciato della trilogia, ha una comprovata solidità e i pochi cambiamenti fatti con la Seconda Edizione lo rendono un titolo di cui sicuramente parleremo ancora per anni. Great Western Trail Argentina è più ostico e spigoloso, e spesso addirittura più punitivo. Al contrario Great Western Trail New Zealand è più versatile con le molteplici strade perseguibili e con la nuova possibilità di gestione del mazzo offerta dalle carte bonus. La cosa più interessante è che tutti e tre riescono perfettamente a sopravvivere sullo stesso scaffale senza pestarsi i piedi a vicenda. Tutto dipende dall’esperienza che più vi piace al tavolo. Personalmente continuerò a giocarli tutti e tre con molto piacere. Il tempo ci dirà se anche i nuovi arrivati sopravvivranno brillantemente al passare degli anni.

La Epic Trilogy con le sue scatole opaca/lucida/lucida fa un po’ soffrire gli occhi e il cuore
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Mettiamoli in fila | La mia personale classifica

🥇 New Zealand
🥈 Great Western Trail Seconda Edizione
🥉 Argentina
🪵 medaglia di legno per Great Western Trail Seconda Edizione + Rail to the North
Non metto in classifica l’originale, che considero sostituita e migliorata in tutto dalla Seconda Edizione

Scontato dirlo, questa classifica è del tutto personale e anzi, non è detto che non cambi in futuro. Oggi gioco molto volentieri a New Zealand probabilmente anche per il sapore della novità. Dopo un bel po’ di partite potrebbe facilmente scendere di almeno un gradino per far posto sulla vetta del podio a Great Western Trail Seconda Edizione.

In breve | Pro e contro di ogni versione

Great Western Trail

🟢 rispetto alle successive edizioni/incarnazioni la mappa con il percorso di gioco risulta è decisamente più leggibile
🔴 giocato oggi si sente un po’ la mancanza dei gettoni scambio, illustrazione di copertina tra le più brutte di sempre

Great Western Trail + Rail to the North

🟢 introduce i gettoni scambio
🔴 aggiunge ulteriori elementi a un gioco che funziona bene così come è

Great Western Trail Seconda Edizione

🟢 introduce nel gioco base i gettoni scambio, corregge alcuni problemi della mappa, plance dual-layer
🔴 non sentivamo il bisogno della pennellata di perbenismo, percorso meno leggibile

Great Western Trail Seconda Edizione + Rail to the North

🟢 soddisfa i completisti
🔴 soprattutto con l’arrivo della trilogia risulta del tutto superfluo

Great Western Trail Argentina

🟢 un sapore nuovo, i contadini, il doppio livello strategico delle consegne
🔴 l’iconografia e l’ergonomia delle navi e del sistema di consegne

Great Western Trail New Zealand

🟢 la tosatura aggiunge una seconda strategia legata al mazzo, le carte per la costruzione del mazzo danno molta flessibilità
🔴 alcuni elementi lo avvicinano a Rail to the North, altri lo allontanano molto dall’originale e questo a molti potrebbe non piacere

Alexander Pfister, austriaco, è noto per titoli dove le carte rappresentano quasi sempre un elemento fondamentale del gioco. Stupisce come riesca a farlo altrettanto bene con produzioni di diversa complessità. Negli anni ha sfornato una discreta quantità di giochi di altissima qualità, tra cui è necessario citare sicuramente, oltre ai Great Western Trail oggetto di questo articolo, Port Royal (2014), Oh my goods! (2015), Mombasa (2015), Isle of Skye (2015) e Maracaibo (2019).

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Andy

Figlio degli Anni 80, svezzato a pane e cartoni animati giapponesi, in tenera età scopro la passione per i videogiochi, per arrivare poi finalmente a giochi da tavolo e di ruolo.

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