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The Thing The Boardgame: Prima Impressione

Timbro letto per voi

Queste che seguono sono delle prime impressioni sul gioco, date da una singola partita, giocata in 8 persone. Non è assolutamente una recensione, capiamoci bene. Altra raccomandazione, prima di addentrarvi fra le righe di questo articolo: Tutte le immagini che vedete fanno riferimento ad una copia demo, quindi con componenti e grafiche non definitive.

The Thing The Boardgame

 

Ho un problema. Ok, ne ho più di uno, ma andiamo avanti. Ho un debole per i giochi di Andrea Crespi. Sicuramente molto dipende dal fatto che lo conosco da anni, servendomi assiduamente nel suo negozio di giochi vicino casa. Naturale quindi che si sia creato un rapporto di amicizia e che come risultato, magari, presti maggiore attenzione a tutto quello che fa. No, non è solo per questo, non si tratta di sudditanza o roba del genere, semplicemente lui è un genio. Poliedrico e innovativo, riesce a spaziare tra diverse meccaniche, trovando soluzioni sempre nuove e innescando dinamiche coinvolgenti nei propri giochi. Che sia al lavoro su di un titolo gestionale,  oppure più ambientato, leggero per famiglie o impegnativo per hardcore gamer, poco importa, lui ha un solo obiettivo, semplice e chiaro fin dal principio: al tavolo ci si deve divertire

L’altra sera mi sono divertito. Molto. E considerate che generalmente non stravedo per i giochi cosiddetti “American”! Ah, dimenticavo, in questo gioco c’è lo zampino anche di un autore esordiente, Giuseppe Cicero, fondamentale per il livello qualitativo raggiunto, oltre che del supporto di una grande squadra, quale è Pendragon Game Studio.

Scatola Non Definitiva di The Thing - The Boardgame

Cos’è la cosa

Anche qui piccola premessa, non ho letto il regolamento, ma mi sono avvalso della spiegazione dell’autore, quindi direi piuttosto attendibile…

Allora, The Thing – The Boardgame è tratto dall’omonimo film del 1982 e parte nel momento in cui il protagonista, MacReady, capisce che uno dei suoi colleghi è stato infettato dalla cosa (nel film si tratta della scena in cui si vedono solo l’ombra del cane e di una persona, il primo contagiato di cui non sappiamo l’identità). 

Nella mia unica partita abbiamo giocato in otto giocatori, il massimo consentito, quindi qualsiasi dato che fornirò potrebbe essere condizionato dal numero dei partecipanti e variare in altre configurazioni. In otto, per esempio, si parte con l’estrazione segreta da un sacchetto, composto da sette token cane buono e uno infetto. Quindi fin da subito avremo un giocatore nei panni de la cosa. Ovviamente giocherà come umano, almeno fino a che non verrà scoperta la sua reale condizione, dopodiché non avrà più bisogno di depistare, scombussolare o sabotare le azioni degli altri, iniziando a giocare in modo totalmente diverso (asimmetrico, ci torniamo dopo). 

Lo scopo della cosa è quella di scappare dalla base, cercando di nascondersi fra gli umani senza destare i loro sospetti, oppure, una volta rivelata la propria natura, assimilarli. Di contro gli umani dovranno cercare di sopravvivere ai vari sabotaggi alla struttura causati dalla cosa, cercando il modo di fuggire con l’elicottero, il gatto delle nevi, oppure chiamando i soccorsi. Analizzare il sangue dei sospetti, come nel film con lanciafiamme e fil di ferro, oppure eseguendo normali esami di laboratorio, per poter essere certi di non portarsi dietro un contagiato sui mezzi di trasporto.

 

Le fasi di gioco

 

Il gioco si divide in 8 fasi che vengono svolte sistematicamente e coordinate dal leader del momento:

  • Fase1: Condizioni del tempo. Si tirerà un dado per determinare quanto carburante servirà ad alimentare caldaia, impianti ecc..
  • Fase2: Consumi della base. Andranno rimossi barili in base alla quantità determinata in fase1
  • Fase3: Azioni aliene. Questa fase avviene quando la cosa è rivelata.
  • Fase4: pesca, muovi e gioca. Ogni giocatore pesca una carta, muove il personaggio in una stanza e gioca una carta coperta, dandola al leader. Verifica se ci sono degli incontri e li risolve. Effettua le azioni assegnate dal leader.
  • Fase5: Lancio di accuse nella sala comune. Ogni giocatore in contemporanea punta il dito verso un altro, accrescendone il valore di sospetto nella track dedicata.
  • Fase6: Test del sangue. Se disponibili dei token esami di laboratorio o oggetti combinati (lanciafiamme e filo di ferro) si risolvono.
  • Fase7: Cibo. Si consumano risorse cibo, per il sostentamento.
  • Fase8: Posizionamento cani leader. Si determinano le stanze in cui compariranno i cani e si posizionerà il token leader.

Partita di prova con prototipo

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Non spiegherò ogni fase, altrimenti l’articolo verrebbe troppo corposo, ma cercherò di darvi un’idea d’insieme.

 

Come si gioca

 

Inizialmente bisognerà cooperare per sostenere le normali necessità dell’avamposto, quindi rifornire carburante alla caldaia, al generatore, cercare oggetti, eseguire test del sangue per individuare gli infetti, preparare il cibo e altro ancora. Bisognerà parlare molto e carpire quante più informazioni possibili. A livello di strategia di gruppo converrà studiare un piano di fuga, riparare i mezzi di trasporto oppure attivarsi per richiedere il soccorso aereo, ma non dimenticare mai che anche la cosa ha le orecchie. Di norma le azioni avranno un plus se fatte in più di un giocatore, ma lavorando gomito a gomito si alzeranno le probabilità di un eventuale contagio. Infatti, come nella realtà, i giocatori che entreranno a contatto fra loro aumenteranno le loro probabilità di contagio, facendo aumentare il sospetto che verrà riportato su di una track dedicata. Oltre a questo, sempre i giocatori che saranno entrati in contatto fra loro, dovranno risolvere gli incontri.

Componenti Non Definitivi di The Thing

Chi sei veramente tu?

 

Quando si finisce in una stanza con altri giocatori, vuoi per aumentare il numero di azioni da poter effettuare, o vuoi perché chi decide dopo di te ha la bella pensata di venire nella tua stessa stanza, si rischia il contagio. Al termine della fase quattro bisognerà aggiornare la track del sospetto in base agli incontri e fare una verifica di contagio. Nella dotazione di ogni giocatore sono presenti tre token uguali, ma con una faccia diversa da un lato. due di questi con una faccia “sano”, il terzo con la faccia “infetto”. Ogni volta che si eseguirà un incontro, ogni giocatore coinvolto dovrà scegliere due di questi token e metterli davanti a sé, lasciando che l’altro (o addirittura gli altri) ne scelga uno da sbirciare. Se si è sani, vien da sé che si metteranno due token sano, mentre se si è infetti, se ne metteranno uno e uno. Cinquanta per cento di possibilità che ci possa essere contagio. Dopo aver sbirciato i token dell’altro giocatore bisognerà rimanere impassibili, ovviamente, altrimenti si verrà subito individuati. Una volta riposti i token sul tavolo, sempre senza rivelarli, si prenderà la propria carta ruolo (precedentemente posta in fase di setup coperta affianco alla propria scheda giocatore) e si mescolerà con l’altra. Le carte ruolo, semplicemente sono di due tipi: umano – infetto. Bisognerà sempre rimescolare la carta ruolo, per confondere gli altri giocatori e non lasciare indizi, per poi rimettere coperta quella corrispondente alla propria condizione.

Componenti Non Definitivi di The Thing

Ma come capire chi è che rema contro?

 

A inizio partita ogni giocatore riceverà due carte, pescando a caso dal mazzo. Nel mazzo sono presenti 17 carte usa, 17 carte ripara, 17 carte sabotaggio. Una terza carta verrà pescata all’inizio della fase quattro. Ovviamente le carte non potranno mai essere mostrate a nessuno. In caso le carte fossero non gradite, si potranno cambiare in una stanza, ma sprecando di fatto un’azione che potrebbe essere più utile per aiutare la collettività. Determinato un leader iniziale, questi leggerà la sequenza delle fasi del round, svolgendo ognuna punto per punto. A ogni turno i giocatori sceglieranno un luogo dove andare, uno qualsiasi dell’avamposto, e consegneranno al leader una delle tre carte azioni in proprio possesso. Il leader riceverà le carte coperte e le mescolerà, quindi senza sapere chi avrà dato cosa. Una volta che tutti avranno spostato il proprio personaggio in una stanza, il leader ri-assegnerà le carte a ogni singolo giocatore, scegliendo cosa fare e a chi lasciare fare l’azione nella stanza scelta. 

In questo gioco si parla molto, poi ovviamente si mente, soprattutto se si è infetti, ma nel corso della partita certe scelte e certe cose dette o non dette influiranno sulle decisioni di chiunque, instillando il dubbio nei giocatori. Il gioco porta a provare sfiducia negli altri giocatori, alimentando la paura di essere contagiati e creando quasi delle fazioni, quando segni palesi iniziano a prendere forma. Naturalmente, come ogni buon gioco di questo genere, non sempre tutto è quello che sembra.

 

Tana per la cosa

 

Quando la cosa viene rivelata, invece, cambia modo di giocare. Prima degli altri decide segretamente dove si paleserà e per farlo utilizzerà delle tessere corrispondenti alle stanze dell’avamposto. Semplicemente ne sceglierà alcune mettendole coperte davanti a sé, ridistribuendo su di esse la propria forza d’attacco. La forza inizialmente sarà pari a metà del numero dei giocatori al tavolo. In otto giocatori la forza sarà quattro. Una volta che la cosa avrà fatto la propria scelta, gli umani sceglieranno le loro azioni, senza sapere dove essa si paleserà. In caso di incontro fra cosa e umani, la risoluzione dipenderà dal numero di forza impiegata e quantità di esseri umani presenti nella stanza. se invece la forza della cosa fosse maggiore del numero dei presenti, la cosa attacca gli umani. In caso di parità, entrambe le fazioni “fuggono” e non si dà esito ad alcuna azione. Con predominanza umana nella stanza infine, la cosa perde un punto forza.

Componenti Non Definitivi di The Thing

Personaggi, cani, armi…

 

Ci sono altre cose che ho tralasciato, come la presenza dei cani che richiedono la collaborazione di almeno due giocatori per essere portati in sicurezza al serraglio, altrimenti si corre il rischio di contagio. Armi per poter combattere la cosa e oggetti vari che permettono di fare determinate azioni. Se vuoi scappare con il gatto delle nevi, ad esempio, non basta averlo riparato, ci vogliono anche le chiavi! Ogni giocatore avrà una scheda personaggio, con tanto di abilità speciale, che gli permetterà di eseguire meglio di altri alcune delle azioni disponibili nel gioco. Certo che se sei meteorologo, il che ti permette di tirare due volte il dado climatico scegliendo il risultato migliore, e non vai nemmeno una volta a fare quell’azione, qualche dubbio lo fai venire agli altri giocatori… (tratto da una storia vera)

Componenti Non Definitivi di The Thing

Alea

 

Ce n’è? Ovvio che sì. Io ho fatto due volte il check di incontro con un altro giocatore, pescando due volte il token umano, per poi scoprire solo a fine partita che in realtà era infetto e avevo  avuto fortuna due volte su due. Ovviamente questo ha decretato anche la mia sconfitta, perché sicuro fosse pulito, l’ho fatto salire sull’elicottero per la fuga, nonostante qualche dubbio ci fosse… Pescare il cane infetto a inizio partita, i vari token dai sacchetti, la carta giusta al momento giusto, insomma, è chiaro che la componente fortuna ci sia, anche se in minima parte, ma non è assolutamente un fattore che pesa sull’esperienza di gioco.

Regolamento Non Definitivo di The Thing

Considerazioni dopo una sola partita

Il gioco punta molto sulla meccanica del bluff, inizialmente ti porta a dover puntare il dito quasi a caso, per poi chiarire i dubbi man mano che si gioca. Il traditore inizialmente è uno, ma in breve l’infezione si può espandere, lasciando perennemente col dubbio di chi potersi fidare. La mia esperienza è stata con altri sette giocatori, di cui cinque estranei e uno conosciuto solo di vista, eppure fin da subito il gioco ci ha messo a proprio agio, facendoci lanciare accuse e battezzando gli altri al tavolo con epiteti variegati. Ho apprezzato il ritmo, circa due ore di partita, forse meno, volate in fretta. Ovviamente trattandosi di una copia demo, senza miniature o quant’altro, non posso dare un giudizio sulla componentistica, ma quello che si è intravisto del comparto grafico, è davvero molto ben realizzato. Per me buona la prima. Ovviamente ho fatto il pledge.

La campagna ha avuto un clamoroso successo, più di 400.000 euro raccolti per 5200 partecipanti, 35 strechgoal sbloccati e gioco tradotto in sette lingue! Davvero risultati pazzeschi paragonabili soltanto a quelli dei giganti del settore.  Link alla campagna.

Se invece avete voglia di andare a vedere la partita che abbiamo giocato al Quintadimensione di Legnano, qui trovate il link al video di Facebook.

 

Lo sai che ora puoi ascoltare i nostri articoli invece che leggerli?

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2 commenti

  1. Molto interessante questo gioco! Io non faccio il pladge perché solitamente gioco in due e compro giochi da 2 o che vadano bene anche solo in due, ma tra i miei amici con cui di solito gioco al giovedì, so che c’è chi lo prende, quindi spero di poterlo provare appena pronto! 😀

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