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On Tour: in viaggio con la band a suon di dadi!

Timbro letto per voi

Lo confesso.

Il roll&write è la categoria di giochi da tavolo che amo di meno. Questo perché ogni volta che ne gioco uno rimango sempre con la sensazione di aver fatto un brutto solitario di gruppo. Non fraintendetemi, il “brutto” non sta nel gioco, né nella dinamica, ma nella mia percezione del tempo passato a giocare un titolo dove l’interazione è solitamente assente e si è in costante attesa dell’ulteriore lancio di dado che permetterà di segnare punti.

Nel tempo, in parte ho trovato rifugio in “Era: Il Medioevo” (se non avete letto la mia recensione la potete recuperare qui), ma non lo si può definire prettamente un roll&write.

Ecco però che dopo una buona campagna Kickstarter, mi è arrivato On Tour, gioco della BoardGameTables.com nella sua ultima versione con espansione “USA & Europe”. E’ differente dagli altri roll&write? Assolutamente no, ma ora vi spiego perché mi piace.

On Tour per gli States

Tema del gioco è creare il percorso più lungo attraverso gli Stati Uniti (o l’Europa) che la vostra band musicale dovrà effettuare durante il proprio tour. Ogni città toccata a fine partita donerà 1 punto (2 se cerchiata, ma vediamo dopo cosa significa) e chi avrà fatto più punti, logicamente, sarà il vincitore.

La plancia di gioco consiste nell’area geografica scelta suddivisa in 6 zone di differente colore. Ogni area contiene vari stati, non in egual misura.

Plancia On Tour

In ogni turno vengono girate tre carte e lanciati i 2 dadi a 10 facce. Rispettando i vincoli dettati dalle carte saremo chiamati a inserire la combinazione di numeri usciti all’interno della nostra plancia di gioco. Facciamo un esempio:

On Tour esempio di gioco

Questo è un esempio di turno. Non è stato effettuato il Setup iniziale che prevede l’inserimento di 4 numeri secondo specifiche regole.

In questo esempio di turno dovremo inserire i numeri 73 e 37 derivanti “dall’assemblaggio” dei valori risultanti dai dadi. I due numeri dovranno essere posizionati nell’area EST, nell’area  NORD, oppure in quella CENTRALE, come evidenziato dalle carte, usando per ogni valore una carta differente. Nella zona scelta, potremo inserire il nostro numero in qualsiasi stato, ma se scegliamo quello indicato specificatamente dalla carta, dopo aver scritto il valore, lo cerchieremo (ecco i nostri 2 punti). Se escono due numeri uguali o tre carte che indicano la stessa zona potremo inserire una “stella”, un bonus da poter utilizzare come meglio crediamo.

A fine partita, rispettando le linee tratteggiate, cercheremo di  creare il percorso più lungo partendo dal numero più basso a quello più alto. Si possono collegare stati con il medesimo numero, non si può attraversare 2 volte lo stesso stato e le stelle valgono qualsiasi valore vogliate.

On tour: punteggio finale

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Ecco il mio percorso: 3-7-9-16-16-18-24-26-28-37-38-stella!-62-63-63-67-70-74-75-75-90…21 stati di cui 2 cerchiati…la mia band spacaaaaa!!!

Perché mi piace

Non vi dirò bugie: l’interazione in questo gioco non sta a zero, ma a -10. Non c’è alcun tipo di scontro con i propri avversari, nemmeno per aggiudicarsi eventuali bonus. Che lo giochiate da soli o con 100 persone al tavolo, l’esperienza di gioco sarà per voi sempre uguale. Questo, per me che amo discutere e interagire, dovrebbe essere una nota dolente, ma in questo caso non è così. On Tour non è semplicemente un roll&write, ma una sorta di rompicapo, sempre uguale ma diverso nello svolgimento, a cui siete chiamati a partecipare.

All’inizio la plancia di gioco sembra grandissima e le carte permettono di posizionare i numeri dove si vuole, ma, mano mano che si va avanti e si cerca di dare un senso ai valori sulla mappa, tutto diventa improvvisamente complicato e quel numero, messo magari a inizio partita, diventa la peggiore spina nel fianco.

On Tour è un enigma. Quando ci si mette al tavolo si sa già quale sensazione donerà. Non aspettatevi variabilità o longevità determinata da altre componenti. Saprete perfettamente cosa vi aspetta, sta solo a voi scoprire se riuscirete almeno questa volta, a superare voi stessi.

E ogni volta, benché si conosce la dinamica, il gioco maledettamente vi frega. Fin dall’inizio bisogna essere concentrati e attenti perché ogni numero messo con leggerezza potrebbe essere inserito proprio in quello snodo fondamentale che vi avrebbe donato molti punti. On Tour mi piace per questo, perché è un puzzle che solo la mia mente potrà ricomporre.

 

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Coso

Educato sin da piccolo tramite le migliori scuole (Ken il guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco e City Hunter), già da bambino adoravo i giochi da tavolo. Dopo un’adolescenza alla deriva dedicata ai videogiochi, soprattutto avventure grafiche, e alla salsa (passione per il ballo ancora non del tutto sopita), sono tornato ai Giochi da Tavolo appassionandomi subito ai cosiddetti GdM (giochi di Merda per chi non avesse compreso n.d.r.).

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