Z-cronache

Meglio la droga che Kickstarter…

Timbro letto per voi
 

Il primo passo verso la guarigione è ammettere di avere un problema…

Oggi riflettevo che ho la casa piena di giochi. Molti provenienti da Kickstarter.

Scatole di varie dimensioni, tutte stipate in librerie in soggiorno e in un’altra stanza, alcune dentro addirittura a degli armadi.

Avete presente la scena in Fantozzi contro tutti in cui la Pina, invaghita del panettiere,

Abatantuono, riempie la casa di sfilatini?

Ессо più o meno a casa mia la situazione è la stessa, solo che al posto del pane ci sono i giochi. Parlo di circa duecento giochi, adesso non chiedetemi il numero esatto che proprio non ho voglia di spulciare tutto quanto, tanto meno di fare liste su BGG.

Ho smesso di acquistare compulsivamente, almeno questo è quello che mi ripeto quando mi guardo attorno, ma poi…

Poi realizzo che non è vero, ho solo abbandonato l’acquisto facile, passando al finanziare progetti su kickstarter. Un altro modo di comprare giochi che mi è sfuggito di mano.

Tutta roba imperdibile e irrinunciabile che devo assolutamente avere!

Ovviamente questa riflessione è un piccolo passo verso la consapevolezza, un processo lento e doloroso, che mi dovrà portare alla guarigione. Non sono un acquirente cronico, ma guardando sullo scaffale giochi Deluxe e mega espansioni usate mezza volta, mi rendo conto che bisogna fermarsi prima che lo diventi.

Realisticamente parlando non posso fare promesse che so già non riuscirò a mantenere, quindi non escludo kickstarter a prescindere, anche perché certi autori a me cari utilizzano quella strada, ma difficilmente mi riempirò gli scaffali di altri giochi solo perché spinto dall’hype.

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Cronache di un futuro ipotetico

Non puoi dire di conoscere te stesso, se non ti sei mai battuto…

Tyler Durden durante una partita a Vudù

Entro deciso dalla porta nel vicolo e mi ritrovo in una stanza ampia, fredda e spoglia di qualsiasi arredo. Gli occhi ci mettono qualche secondo ad adattarsi alla penombra, mitigata appena da una leggera luce che filtra dai vetri sporchi di alcuni finestroni.

Vengo investito da un forte odore di fumo stantio, sudore e deodorante per ambienti. Al centro della stanza una decina di sedie disposte а semicerchio, con altrettante persone sedute sopra in religioso silenzio. Stranamente nessuno pare interessarsi a me, nonostante i miei passi riecheggino nel silenzio. Tutti immobili e seduti, testa bassa sui telefonini, come in un muto accordo. Tutti tranne una persona. Una donna, in piedi al centro della stanza, non mi toglie gli occhi di dosso da quando sono entrato. Mi fissa con un mezzo sorriso mentre raggiungo una sedia vuota e mi siedo, infine si rivolge ai presenti, come se non stesse aspettando altri che me.

Donna: Bene salutiamo tutti l’ultimo arrivato

Coro di voci: [Brusio indefinibile]

Io: ciao.. [Abbraccio con lo sguardo i presenti, di cui fatico a vedere i volti]

Donna: Ciao, è la prima volta che ti vedo qui con noi, non essere timido, presentati!

Io: Ok… Ciao a tutti, sono Alessandro, ho 42  anni e sono qui perché ho un problema…

Coro: [Brusio annoiato]

Donna: Quale problema Alessandro? Ti va di parlarne? Racconta pure, non essere timido…

Io: Erano dieci giorni che non compravo un gioco da tavolo, ma ieri ci sono ricascato…

Coro: [Brusio di circostanza]

Donna: Capisco… [Il sorriso le muore rapidamente dal volto]

Voce fuori dal coro: Dieci giorni contando anche Kickstarter? [Gracchia una voce da ragazzino che non riesco ad associare ad alcun volto]

Io: [Lunga pausa di silenzio] Tecnicamente quelli non sono acquisti. Finanzi un proget…

Donna: Ehmmm no [Mi interrompe con decisione] contano anche quelli come acquisti!

Coro: [Brusio di scherno]

Io: [La guardo come si guarda la tazza del water prima di tirare l’acqua] Ok, da capo. Mi chiamo Alessandro, ho quarantuno anni e…

Voce fuori dal coro: Non ne avevi quarantadue? [Lo stesso ragazzino fastidioso che vuole provare l’ebbrezza di volare]

Coro: [Brusio stupito]

Io: Li faccio a dicembre…

Donna: Continua pure Alessandro…

Io: Si ok, ho l’età che ho e non compro giochi da due giorni!

Coro: [Brusio infervorato]

Donna: [Con gesto della mano richiama un all’ordine] molto bene, il primo passo verso la guarigione è ammettere di avere un problema.

Voce fuori dal coro di quello seduto affianco a me, molto probabilmente un eroinomane dalle braccia tumefatte: Accidenti amico, devi passartela proprio male, non ti invidio per niente! Non se ne esce facilmente da quella mer…

Cellulare che vibra: [Leggo l’email] Yes! This Board Game has been successfully funded!

Io: Ecco si, questo è tutto. Scusate, ma c’è il buffet per mangiare come in Fight Club? [Brontolio di stomaco]

Coro: [Brusio rassegnato]

 

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