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Gioco di Ruolo for Dummies: Guida ai Framework


Per volontà o per caso stai leggendo il primo di una serie di articoli che hanno lo scopo di raccontare i framework, ovvero i sistemi di gioco e le meccaniche usate dai più famosi giochi di ruolo diffusi nel mercato. Dopo aver letto questa serie di articoli, nessuno di questi sistemi avrà più segreti per te, e potrai compiere autonomamente e consapevolmente le tue scelte: cosa provare, cosa evitare e, con un pizzico di fortuna, scoprire il tuo nuovo gioco di ruolo preferito!

Permettimi però di raccontarti una storia prima.

NASCITA DI UN GIOCATORE DI RUOLO: alla scoperta dei framework

24 Dicembre 2000

Mentre i miei compagni di classe sotto l’albero trovano la Playstation 2, io apro invece la mia prima console di gioco: una Playstation 1 Slim. Insieme ad essa, un gioco: Final Fantasy IX. Il giorno dopo, tornato dal tradizionale pranzo dai nonni, avvio la console. Il mio primo, collaterale contatto con il mondo del gioco di ruolo.

12 Agosto 2003

Dopo aver letteralmente squagliato il CD di Dungeon Siege, e dopo aver letto diversi articoli di varie riviste di videogiochi, convinco i miei a comprarmi Neverwinter Nights, un nuovo gioco di ruolo per PC. All’interno della sua magnifica scatola, un piccolo pamphlet spillato di poche pagine: Il Labirinto del Minotauro, un’avventura introduttiva a Dungeons&Dragons

Ottobre 2005

Come al solito, io e i miei amici stiamo passando il nostro tempo ciondolando all’interno dello Starshop locale. Mentre il mio sguardo corre tra i manga trovo, nel ripiano più basso, qualcosa che attira la mia attenzione: un grosso tomo in formato A4, dalla copertina di un rosso intenso. Su di essa c’è raffigurata una mano dalle unghie affilate, dei petali di rosa, e la scritta Vampiri: il Requiem. Chiedo cos’è e mi viene risposto un gioco di ruolo. I miei occhi si chiudono a fessura, mentre sfoglio il grosso manuale. Arrivato all’ultima pagina, quella con il sample della scheda del personaggio, rimango sorpreso da quello che trovo: non spazi dove scrivere numeri, ma pallini da annerire per indicare la misura delle caratteristiche o delle abilità.

Rinunciando a tutti gli altri acquisti, lo compro.

15 Luglio 2008

All’interno dell’ampio sottoscala, abbiamo organizzato un tavolo per giocare degno delle migliori bische clandestine. Stiamo generando casualmente le nostre schede per iniziare una breve campagna di Warhammer Fantasy Roleplay, e sto sfogliando tra i vari mestieri. Accanto a me, il mio amico dubbioso su come lui sia un barcaiolo il cui unico possedimento sia una barca, e l’altro pg un elfo iniziato ai segreti dei venti della magia. Per la terza volta ricontrollo il paragrafo e si, è esattamente così che funziona generando casualmente i mestieri. Lui sbuffa, affermando che “a D&D non potrebbe succedere”. Non obietto.

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30 Ottobre 2011, Lucca

Lucca Comics&Games 45°ed. Piove. Con fatica navigo la marana e la masnada di gente per raggiungere il padiglione che stavo cercando, quello con dentro lo stand della Janus Design, piccola casa italiana che aveva iniziato a localizzare diversi giochi. Metto finalmente le mie mani su una copia di Non Cedere al Sonno. Corro alla fine, al sample della scheda. Niente box per i numeri, né pallini da annerire, solo poche domande a cui rispondere. Poteva essere quella una scheda del giocatore? Senza esitare, lo acquisto insieme alla sua espansione Non perdere il Senno.

Gennaio 2012

Arriva a casa uno dei primi acquisti online mai fatti nella mia vita: una copia di Fiasco, all’epoca sempre edito dalla Janus Design. Già lo sapevo, ma vederlo direttamente nel manuale è tutta un’altra cosa. Niente scheda del personaggio. Peggio ancora: niente master. Un brivido mi corre lungo la mia schiena, lo stesso che si prova ogni volta che si sente di essere davanti a qualcosa di rivoluzionario.

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17 Giugno 2024

Seduto sul divano, portatile sul grembo, circondato da circa una decina di manuali, che riapro secondo necessità, per essere sicuro di quello che scrivo: titoli, date, nomi, nomenclature e molti altri dettagli. Ora l’hobby è parte della mia quotidianità. Parlo di giochi di ruolo, scrivo di giochi di ruolo, partecipo ad eventi e convention, ma soprattutto gioco.
E faccio tutto ciò con trasporto e amore, perché ripenso a tutto ciò che il gioco di ruolo in particolare, e questo hobby in generale, mi hanno dato: Storie, amicizie ed emozioni che sono tutt’ora con me, ogni momento della mia vita, delle molte vite che ho potuto vivere attraverso la caleidoscopica lente del gioco. 

UNICO LIMITE LA FANTASIA

Quindi, questa Guida ai Framework a cosa serve? Tutto questo preambolo per? Per dirti (e per dirci) di non limitarci mai. Ho conosciuto tantissime persone per cui il gioco di ruolo e Dungeons&Dragons coincidono, ed io stesso ero una di loro per diversi anni. Poi il caso, la curiosità, la frequentazione di luoghi congeniali e persone che come me credono in questo hobby mi hanno permesso di ampliare i miei orizzonti. La mia speranza, e quella di tutti i fustellatori che scrivono su questo sito, è proprio di essere quella scintilla, quel primo momento che ti porta a chiederti: c’è dell’altro? E la verità è bellissima ed entusiasmante: il mondo è pieno di fantastici giochi e incredibili storie che stanno aspettando solo di essere provate.

Nei prossimi articoli parleremo quindi di alcuni dei framework (più diffusamente chiamati sistemi) in cui potresti incappare nella tua errante esplorazione di quella realtà che è il gioco di ruolo, per darti tutti i mezzi per comprenderli e capire cosa ti potrebbe piacere, cosa non fa per te, cosa provare e cosa scartare. All’interno di ogni articolo ci sarà inoltre una breve lista di alcuni dei rappresentativi del formato, giochi più o meno famosi che vale la pena provare, con la speranza di averti fatto giungere solo ad un paio di click dal prossimo titolo da proporre al tuo tavolo settimanale!

Io credo fermamente che il gioco di ruolo sopperisca ad una nostra necessità umana basilare: quella di raccontare storie. Di sederci intorno ad un fuoco, dentro ad una sala buia con un proiettore, o ad un tavolo con snack e dadi dalle forme strane. Di raccontare epopee, tragedie e deliranti commedie. Di vivere storie fantastiche, il cui unico limite è la fantasia, quindi perché non provare tutti i possibili mezzi con cui farlo?

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