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Come mantenersi giovani? Con i giochi da tavolo ovviamente!

Timbro letto per voi
 

E’ proprio così! Increduli vero? Neanche tanto forse, ma finalmente è scientificamente provato che giocare ai giochi da tavolo mantenga giovani… almeno il cervello!

Non parliamo di miracoli, ma di uno studio durato decenni! Questa strabiliante ricerca ha scoperto che giocare ai GdT aiuta a mantenere nitida la memoria nel tempo. Ma non solo, aumenta la qualità della vita e il benessere fisico!

Sono stati esaminati in Scozia le funzioni cognitive di un gruppo di oltre 1.091 persone dall’età di 11 anni fino ai 70, poi tra i 73, 76 e 79 anni; i ricercatori Drew M. Altschul, PhD e Ian J. Deary, PhD hanno trovato la  prova concreta che chi ha giocato di più nella propria vita ha avuto un declino cognitivo significativamente inferiore a chi non lo ha fatto.

Ecco mia nonna di ben 90 anni tutt’ora campionessa indiscussa di Coloretto!
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Hanno riferito che un terzo dei partecipanti giocava tutti i giorni o quasi, mentre un quinto del gruppo giocava meno di una volta all’anno o mai. Quindi per quel terzo si è registrato anche un buono stile di vita al livello di funzioni quotidiane e decisionali.

Ok, detta così mi preoccupo un po’ visto che ho centinaia di ore di gioco alle spalle e mi scordo anche le chiavi di casa o questa stramaledetta mascherina… oramai è di rito tornare indietro a prenderla appena messa in moto la macchina (ma perché non ne lascio qualcuna anche lì?).

Anche nella parte decisionale sono un disastro, per non dover scegliere acquisto direttamente tutti i giochi, tiè.

C’è qualcosa che non mi quadra dunque.
Ah, ma lo studio parla di un minor declino cognitivo superati i 70! Per tutti quelli messi come me allora non disperate, abbiamo ancora speranza. Se invece chi sta leggendo ha superato i 70 e ha le mie stesse carenze direi che forse avete giocato troppo a Monopoly.

A parte gli scherzi, sarebbe interessante che da questo studio ne potessero trarne alcune conclusioni più dettagliate, ad esempio quali giochi aiutano realmente a mantenere giovane il pensiero cognitivo e al contempo la salute fisica?

Per dirne una, credo che tante ore dedicate a Terraforming Mars ci potrebbero portare sì al ringiovanimento mentale, indiscutibilmente, ma anche a qualche chilo di troppo visto le ore fermi immobili davanti alla mappa di Hellas (con mio marito poi che fa paralisi di gioco, di chili ne ho presi, eccome!).

Invece con Charterstone si potrebbe rischiare di avere un improvviso invecchiamento precoce, anche se ne ricaviamo con la salute fisica… Sulle dita (apri scatolina, chiudi scatolina, apri scatolina, chiudi scatolina…).

Inoltre lo studio ha rilevato un maggior coinvolgimento di relazioni sociali. Dovrebbero continuare però dicendo che lo studio va a scatafascio se ci ostiniamo a giocare con giochi infamoni che ci fanno perdere le amicizie. Ne dico uno? Cartographers! Quando esce la carta imboscata sono dolori e rancori!!!

Ho raccontato di questa ricerca a mia madre; è stato alquanto soddisfacente vederla pentita per tutte le volte che da bambina mi lasciava da sola a fare i giochi da tavolo (dopo averci giocato insieme decine di volte in un giorno). Alla fine, oramai lei estenuata, mi ritrovavo ad essere la mia stessa avversaria. Sarà per questo che mi dicono di avere personalità multiple (non ai livelli di Michael, tranquilli).

Quindi abbiamo l’elisir di giovinezza nei nostri kallax, facciamone buon uso e, mi raccomando, non dite niente a mia suocera…

Nessun Monopoly è stato maltrattato per scrivere questo articolo. Ecco le prove:

 

Lo sai che ora puoi ascoltare i nostri articoli invece che leggerli?

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4 commenti

  1. Ciao Alessandra, articolo davvero interessante e da neomedico ho voluto approfondire e ho trovato la pubblicazione a cui ti riferisci, cito: -The particular item investigated here was “Playing games (like cards, chess, bingo, or crosswords)”. Purtroppo i soggetti in studio sono nati nel 1936, e dunque sarebbe stato impossibile considerare giochi diversi da quelli citati nella variabile “playing games”, ma chissà non diventi prima o poi realtà testare i giochi “moderni” sui boardgamer di oggi per definirne l’eventuale capacità di mantenere intatta la cognitività con l’avanzare dell’età. Grazie per l’ottimo spunto offerto!

    1. Ciao Umberto, grazie tante per il tuo commento. E’ bello avere il parere di un medico. Sono felice di aver fornito questo spunto, sarebbe davvero interessante che qualcuno conduca uno studio con i giochi da tavolo moderni e avere poi un riscontro dopo qualche decennio, anche sé a quel punto, forse, saranno nuovamente sorpassati. E’ un argomento interessante da approfondire.

  2. Benvenuta Alessandra! Bell’articolo. Mia madre settantenne si diletta con sudoku, solitari di carte, giardini di parole con il tablet..i gdt hanno troppe regole secondo lei.. il “problema” dei gdt è che si fanno in compagnia e se uno non ha già un gruppo di gioco a 70anni, difficilmente comincerà. Per noi invece si prospetta una vecchiaia serena con dadi, carte e tabelloni!

    1. Grazie mille! Hai ragione, i regolamenti troppo lunghi potrebbero mettere pensiero. Però proverei comunque a proporle giochi con poche regole e da giocare anche in solitario. “Dadi, carte e tabelloni”… Beh, è una bella visione della nostra vecchiaia direi!

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