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Captive: la graphic novel adventure arriva in italiano

Timbro letto per voi
 

Non sono un grande amante dei librigame. Questo perché ogni volta che ci gioco ho emozioni contrastanti. Da una parte mi piace concettualmente l’idea di una storia che prende forma sulle mie decisioni, dall’altra rimango sempre insoddisfatto di non poter percorrere tutte le vie possibili. So perfettamente che è proprio questo il bello dei librigame e che si potrebbe affrontare nuovamente la storia ricominciando da capo e prendendo nuove vie, ma sinceramente non mi piace mettermi lì a rileggere paragrafi e paragrafi di testo per trovare altre soluzioni. Lo trovo lungo, stancante e, logicamente, ripetitivo.

Perché allora parlare di Captive? Perché l’idea di combinare un fumetto con le meccaniche del librograme mi ha affascinato sin dal momento in cui sono venuto a sapere della sua esistenza. Adoro i fumetti, e pensare che all’interno delle immagini possano esserci enigmi, oggetti nascosti o altre corbellerie mi ha attratto subito.

Captive MC & Manuro

Conoscevo Captive fin dalla sua pubblicazione estera, ma avevo desistito dal prenderlo per paura della barriera linguistica. Quando ho scoperto quindi che Raven Distribution lo avrebbe localizzato sono rimasto entusiasta. L’ho preso e…

Captive: una storia per adulti

La prima cosa cosa che dovete togliervi dalla mente è che, poiché si tratti un librogame a fumetti, Captive sia un prodotto indicato per i più giovani. Nella storia impersoneremo un poliziotto a cui è stata rapita la figlia, ma fin dalle prime pagine si comprenderà come, dietro alla richiesta di riscatto, si celi ben altro. Saremo dunque chiamati a perlustrare una tetra magione costellata di orrori e insidie che dovremo affrontare per poter salvare la nostra bambina.

Come da avventura standard, il nostro personaggio sarà “armato” delle 3 classiche caratteristiche che definiranno le sue abilità:

  • Forza: intesa come capacità di sollevare carichi pesanti, sfondare porte, abilità nel battersi corpo a corpo;
  • Destrezza: cioè agilità sia fisica che mentale;
  • Volontà: interpretabile come coraggio, perseveranza e capacità di rimanere saldi mentalmente in situazioni di forte stress.

A queste caratteristiche, nel setup, si aggiungeranno poi altre 2 statistiche: la Vitalità (i punti vita prima di morire) e il Tempo, che a seconda di quanto ne sarà trascorso nella storia potrà cambiare gli esiti di alcuni bivi.

Captive: scheda personaggio

Gestire la scheda dell’eroe è di una facilità disarmante. Oltre a gomma e matita non vi servirà null’altro visto che la storia è, come dicono quelli bravi, dice free (o diceless cioè non c’è bisogno di lanciare i dadi per determinare alcuni esiti del racconto).

Ultima cosa: il nostro personaggio sarà in grado di portare 3 oggetti alla volta. Se l’inventario è pieno saremo liberi di buttare qualcosa per fare spazio ad altro.

Il fumetto e il gioco

Il comparto grafico è ben congeniato e permette di immedesimarsi nell’avventura. Tutto il libro è colorato a tinte “forti” proprio per permettere al lettore di vivere il turbamento dell’eroe nell’esplorare le varie stanze del maniero. Il fatto che dovremo più di una volta soffermarci a guardare bene le immagini alla ricerca di un indizio, permette di apprezzare i disegni e allo stesso tempo di subire quello stato di inquietudine che cercano di trasmetterci.

E’ difficile parlarvi di grafica non essendo un esperto ma quello che posso dirvi è che “camminare” per quelle stanze più e più volte, visto che sono morto male più e più volte, rimanda in alcuni momenti un senso di ansia e solitudine ben riuscito.

Captive: pagine

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bigo-riquadro

Relativamente all’aspetto gioco, i bivi sono tanti e vari. Morire è molto facile e dovrete affrontare più di una volta la storia per riuscire a vincere. In questo caso ricominciare non è pesante o noioso. Il fumetto scorre velocemente e ritornare sui propri passi per me è stato più semplice che non per un librogame classico. La storia mi è piaciuta molto anche se non tutti gli aspetti affrontati durante l’avventura alla fine sono stati ben chiariti. Anche se manca di “profondità” su alcuni aspetti della narrazione, l’obiettivo del librogame è  stato però raggiunto in quanto questo tomo mi ha tenuto incollato qualche ora prima che io potessi uscirne vincitore.

Unico vero aspetto negativo è che alcune volte mi sono ritrovato a fare velocemente avanti e indietro tra le pagine per andare a leggere un’unica vignetta. In alcuni passaggi mi è sembrato di stare più alla ricerca del paragrafo che non dentro la storia, ma questa sensazione la si può provare anche con i classici librogame.

Captive: riferimento paragrafi

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bigo-riquadro

Piccola nota interessante: l’editore ha inserito a ogni piè pagina i paragrafi che si possono trovare in corrispondenza di quella facciata del libro. Questo permette di cercare più velocemente il punto della narrazione che ci interessa senza guardare troppo le immagini e rischiando così di “spoilerarci” gli eventi futuri. Bravi!

Captive è un racconto autoconclusivo, ma non vedo l’ora di affrontare nuove avventure. Infatti questo librogame è parte di una collana abbastanza variegata contenente avventure per tipologie diverse di lettore. Non siamo riusciti a “scoprire” da Raven quali saranno le pubblicazioni future, ma speriamo di vedere più di qualche tomo di questa collezione. Se sono riuscito a “ingolosirvi” vi lascio qui un link alle edizioni estere.

Insomma l’immediatezza delle immagini unita a una avventura “matura” mi ha conquistato. Se avete voglia di provare qualcosa di diverso dategli una possibilità, secondo me non ne rimarrete delusi.

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Coso

Educato sin da piccolo tramite le migliori scuole (Ken il guerriero, I Cavalieri dello Zodiaco e City Hunter), già da bambino adoravo i giochi da tavolo. Dopo un’adolescenza alla deriva dedicata ai videogiochi, soprattutto avventure grafiche, e alla salsa (passione per il ballo ancora non del tutto sopita), sono tornato ai Giochi da Tavolo appassionandomi subito ai cosiddetti GdM (giochi di Merda per chi non avesse compreso n.d.r.).

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